Quella sera che rientrando dal lavoro vidi per la
prima volta quel “gattetto nero” secco e traballante, non mi sarei mai
immaginato di aver invece incontrato un gatto...speciale.
Una sera d'estate rientrando a casa dopo una giornata lavorativa faticosa, notai poco distante dal cancello d'ingresso del mio giardino un "gattetto nero", fermo e che annusava l'aria quasi smarrito.
Al momento non ci feci nemmeno troppo caso poi
l'animaletto si mosse, si mosse in maniera strana e scomposta, traballante e
addirittura incerta.
Entrai in casa e iniziai a cenare, però le ultime
immagini della bestiola mi rimanevano impresse negli occhi e occupavano la mia
mente a tal punto che sentii il bisogno di affacciarmi per
vedere se fosse ancora la fuori.
Era ancora là e in quel preciso momento che mi
affacciai si mosse e capii davvero che quel gattino (anzi gattetto visto che
non era ne piccolo ne grande),
aveva evidenti problemi.
Gli andai incontro e a mano a mano che mi
avvicinavo comprendevo sempre meglio che aveva dei problemi.
Era secco allampanato e da diversi giorni
che non mangiava, ma soprattutto, mi accorsi immediatamente che era
completamente cieco, ecco il motivo di quella strana andatura dovuta forse anche alla debolezza, ma soprattutto, al fatto che non poteva vedere.
Chiamai mia moglie che immediatamente gli portò
una abbondante razione di crocchette attirandolo pian piano in una zona più
sicura, in un piccolo parco interdetto al traffico.
Il gattetto traballante, affamato e incerto la
seguì, ma forse seguì piuttosto l'odore di quelle crocchette che sicuramente non aveva
mai assaggiato e che in quel momento avrebbero rappresentato la sua
salvezza..
Ricordo con quanta foga divorò quelle crocchette e
poi bevve con ingordigia, anche per necessità, anche tutta l'acqua che gli era stata
portata. Da li mi resi conto immediatamente che quel gattetto era si cieco, ma era
soprattutto furbo e che ce l'avrebbe fatta, capii che era un...... gatto speciale.
Rimase in quel parchetto un paio di giorni durante i quali mia moglie si preoccupò di dare cibo e acqua allo sfortunato
felino, poi....arrivò Patrizia.
Patrizia è una Signora mia vicina di casa, anzi
siamo proprio confinanti, che nutre amore infinito per gli animali, è la ......"mamma".......di un cane di nome Bianca (Labrador biondo), che è stata per anni la coccola di
casa fino a che non è arrivato Vinicio, uno splendido meticcio di gatto
europeo, raccolto in strada ancora piccolino.
Bianca e Vinicio sono diventati da subito
"fratelli", soprattutto dopo che Bianca si è arresa al fatto che da grande
inseguitrice di felini che fù, se ne è trovato uno, che gli dormiva addirittura addosso.
Anche Sergio il marito di Patrizia, che ha sempre
dichiarato con voce austera e imperiosa:...”Basta, dopo il cane in questa casa
non entreranno più altri animali!!!”.....ha fatto come Bianca...si è arreso,
dopo l'arrivo di Vinicio è diventato il “babbo”...più tenero che
esista, gli animali hanno anche questo straordinario potere sugli uomini....possono cambiarli.
Tornando al racconto, Patrizia vide il gattetto, non solo iniziò a curarsene insieme a mia moglie, ma con caratteristica
inflessione fiorentina (lei è di Firenze) esclamò:..” i'gatto..la deve venire... a
stare a casa mia”.
Sergio provò con le ultime forze ad opporsi, ma
oramai era tutto deciso, anche quel mammifero tutto ossa e peli neri sarebbe finito ad aumentar
famiglia.
Patrizia iniziò l'adescamento dell'animale allo
scopo di attrarlo nel grande giardino della loro bellissima casa, sarebbe stato
un posto ideale per l'animale...praticamente...dalle stalle alle stelle.
Due o tre giorni e poi....... sempre con inflessione
indelebilmente fiorentina, una mattina ci chiama........”Cristina (mia
moglie)...Stefano (io)....guardate.. .i'chè c'è…a casa
mia!!!”..........incredibile era riuscita a far andare il gattetto a casa sua
nel suo giardino... era euforica.
Ovviamente l'animale essendo cieco, aveva
sviluppato una diffidenza enorme si lasciava avvicinare ma non lo potevi
toccare, in quanto sentitosi minacciato si difendeva graffiando come una tigre
del Bengala e per questo risultava difficile prenderlo.
Fu un trionfo e forse per lui fu la salvezza, anzi
fu proprio così, iniziò forse una delle ultime nove vite (o sette?) di quel gattetto..... senza dubbio......quella più felice.
Ora si trattava di dare un nome al trovatello speciale, fu deciso forse da Cristina la figlia di Patrizia e di Sergio…"sorella"... di Bianca di Vinicio e poi di....PEDRO, così fù chiamato.
Però noi Italiani abbiamo il vizio di trasformare
i nomi in nomignoli è quasi costume e allora ecco che Pedro venne subito
trasformato in...PEPO e questo a tuttoggi è il suo nome.........PEPO.
Io lo avevo capito da subito che quel gattetto era
si cieco ma non stupido...PEPO è furbo.... è un gatto speciale.
Pepo da gattetto che era, dopo un po' di tempo è
diventato davvero un gatto...diciamo normale....quasi un vero gatto.
Fu portato dal medico veterinario dove gli vennero
fatti tutti i controlli e vaccini del caso, ricordo con quanta ansia attendemmo tutti l'esito dell'esame HIV felina, quello più importante che avrebbe
deciso le sorti di Pepo.
Quando la Dottoressa confermò la negatività delle
analisi, fu esplosione di gioia e di lacrime da parte di Patrizia e di mia
moglie che lo avevano portato, PEPO era un gatto sanissimo....o quasi.
Aveva ed ha, un orecchio con la punta…smozzicata che pensavamo fosse la causa di chissà quale violenza effettuata da chissà quale umano cattivo.
Invece la Dottoressa spiegò, che era segno
distintivo di sterilizzazione della struttura comunale e che quindi il
gatto aveva perduto…virilità e un... pezzettino di orecchio…pazienza.
La Dottoressa, inoltre, spiegò loro, che il gatto era
cieco praticamente dalla nascita, una malattia agli occhi lo aveva colpito appena nato, quindi essendo cieco fin dalla nascita e il suo cervello non avendo recepito
ed immagazzinato particolari segnali esterni, si comportava diciamo con totale normalità, praticamente il gatto non sapeva un piffero di come era il mondo...per lui era così...quindi, era tutto a posto.
Son discorsi troppo lunghi e difficili da spiegare
ma è così, se nasci cieco non avendo mai visto e recepito nulla non soffri, se
lo diventi in seguito invece soffri e per Pepo............. andò esattamente così.
Pepo riesce a modo suo, a fare tutto quello che
fanno i gatti ..normali.
Si arrampica sugli alberi, gioca con le foglie, si azzuffa con gli altri gatti...tra l'altro ha anche un caratterino niente male, certo ha i suoi tempi e metodi, ma lo fa.
Addirittura riesce a giocare con le inevitabili prede (lucertole, topi e purtroppo uccellini) che Vinicio dopo aver catturato...(ed è abilissimo)....gli concede.
Si muove perfettamente e dal suo giardino passa nel mio come se niente fosse, conosce il territorio millimetro per millimetro e se trova un nuovo ostacolo, al momento ci sbatte la testa ma dopo un attimo lo ha già memorizzato e la seconda volta….. non lo freghi più.
Molto probabilmente la Natura lo ha fornito di
altre caratteristiche che gli hanno permesso di sopravvivere, in primis ne sono
certo…. la furbizia.
Ne ha passate tante Pepo, abbandonato cieco da una
“gattaia” che cambiando abitazione,
abbandonò i gatti che non gli interessavano al loro triste destino.
Gli è passato sopra a tutta birra un argenteo mercedes e lui spaventato e traballante ma miracolosamente illeso...è tornato terrorizzato dalla paura a casa...io ho assistito alla scena, mi si gelò il sangue nelle vene.
E' stato rincorso e quindi allontanato dal suo territorio, da un cane...infatti scomparve per qualche giorno.
Tutti pensammo non sapendo che fine avesse fatto,
che Pepo si fosse giocato la nona (o la settima?) ed ultima vita.. sul numero delle vite dei gatti circolano pareri discordanti...c'è chi dice nove...c'è chi dice..sette.
Eravamo disperati, io e Sergio lo abbiamo cercato e chiamato per circa due giorni poi ci siamo arresi, quando tutto sembrava ormai perduto...Pepo il gatto speciale...tornò a casa.
Rincorso da un cane (come poi un testimone ci
raccontò) il gatto si trovò sperduto e per lui trovarsi sperduto significa
allontanarsi qualche decina di metri in più dal suo... territorio conosciuto a memoria.
Molto probabilmente la distanza fù per lui troppo
notevole e fino a quando non rientrò nelle sue coordinate, non riuscì cioè ad orizzontarsi soprattutto tramite udito ed olfatto, non
fù capace di tornare a casa....”nonostante non vedesse”…. l'ora di rientrare.....e quel birbante ce la fece...riuscì a tornare a casa sua e salvò la nona (o la settima) vita.
Un altro atteggiamento di Pepo che mi colpisce molto (
a dimostrazione delle doti...speciali che possiede) al quale però non riesco a
dare spiegazione, sono le sue misteriose apparizioni quando mi dedico al
barbecue.
Ogni volta che decido di cuocere qualcosa al mio
barbecue....come se apparisse dal nulla, ecco Pepo puntuale a farmi compagnia.
Le prime volte mi dicevo, sente l'odore della carne che cuoce e dotato si super-olfatto, dopo un attimo arriva.
Quindi ho provato ad accendere il fuoco senza mettere niente sulla griglia...e Pepo??....puntuale,arriva!!
Non può sentire nemmeno il crepitio della legna
che brucia, perchè ho il barbecue a gas.
Le ho provate di tutte e lui sempre lì
puntualissimo....che senta addirittura...il rumore o l'odore del gas...mhà?!
Fatto stà che l'incredibile micio è sempre con me,
assistente ed assaggiatore delle mie grigliate...è ipovedente ma..... mica scemo...io lo capii da subito.
Ecco in definitiva questa è la sintesi della
straordinaria storia di Pepo un gatto speciale.
Speciale, come sono state speciali tutte quelle persone che ha incontrato, Patrizia in particolare, che lo ha voluto che ha voluto lui regalare, insieme agli altri familiari tutto il suo... il loro amore incondizionato.
Un gatto sfortunato, ma voglio credere che la Natura
abbia cercato di recuperare allo sbaglio fatto (se così si può dire) affidando
Pepo al destino, un destino chiamato... umano….quello buono.
L'uomo si sà, quando vuole e purtroppo troppo
spesso...vuole….è spietato con gli animali (come chi lo ha abbandonato) ma
quando invece decide di proteggerli assisterli ed amarli, lo fà con tutto se
stesso fino in fondo..... come chi lo ha adottato e che lo stà amando.
Pepo forse nella ultima vita rimastagli (le altre
dovrebbe aversele già...giocate, che siano nove oppure sette!!) ha incontrato l'umano quello buono, che con
affetto e amore straordinario gli ha permesso di recuperare ciò che aveva
perduto, o che forse non aveva mai avuto....Pepo è felice, se la vive e gode
alla grande...Pepo è felice di partecipare immancabilmente alle mie
grigliate...Pepo è un gatto speciale...io lo capii da subito!!
Non è mia consuetudine allegare foto ai racconti, ma trattandosi di una storia speciale...ho fatto uno strappo alla regola e vi ho mostrato le immagini di Pepo...un gatto speciale.. intento ovviamente a controllare come sempre il mio barbecue....(mi ha beccato anche questa volta!!)
Pepo ed io vi salutiamo, Pungitopo
ringrazia per aver condiviso e Pepo attraverso la sua storia vi ricorda ancora
una volta di amare e rispettare sempre e comunque i fratelli animali, lui che è
gatto speciale vi garantisce che non solo è cosa buona e giusta, ma che cosi facendo
provarete delle sensazioni davvero...speciali......provate!!
Quando è stato scritto il servizio Pepo divideva le coccole di casa con Vinicio suo fratello gatto e come scritto con Bianca una anziana labrador bionda.
Bianca purtroppo ..E' ANDATA NEL PARADISO DEGLI ANIMALI...voglio immaginarla felice a correre dietro ai gatti per l'eternità...ciao Bianca con tutto l'affetto che posso...una carezza immensa, come il dolore che si prova per la perdita di un fratello animale....corri Bianca ..corri felice...per sempre.
(Pungitopo)
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