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La Magia della Natura e le sue Meraviglie

venerdì 15 febbraio 2013

Racconti - CI VOLLERO....I TEDESCHI








Brevissimo racconto ambientato in Garfagnana, splendido luogo che però a suo tempo non fu risparmiato dall’assurdità della guerra e dalle sue paure.
Un ricordo di una storia vera duramente vissuta, un breve spaccato di quell’oscuro terribile periodo.
  

                                        
                                                "CI VOLLERO....I TEDESCHI".

Erano in un castagneto di loro proprietà a far legname, quando al di sopra delle loro teste  sentirono il rumore di aerei.
Un rumore veloce saettante difficile da seguire che rompeva il silenzio millenario composto dai molteplici suoni che solo la montagna riesce a far ascoltare.
A tratti forte  sembrava vicino, a tratti lontano sembrava quasi scomparire.
Nello mio Babbo Angelo mio nonno e la Nonna Adele,  non riuscivano a capire cosa stesse succedendo in cielo sopra di loro.
Ad un tratto un rumore di rami spezzati di oggetti che cadevano pesantemente al suolo, rese molto più comprensibile quella strana situazione, sopra di loro si stava svolgendo un combattimento aereo.

Cercarono subito un riparo di emergenza, tanti erano i grossi bossoli sparati che cadevano al suolo.
Molto probabilmente non tutti rimanevano nella carlinga degli aerei, perchè una fitta pioggia di questi cadeva al suolo e acquistando velocità  nella caduta,  rappresentava un vero pericolo per la loro incolumità.
Non ebbero modo di vedere l'epilogo del duello aereo, in quanto questi si allontanarono dietro le montagne, continuando a mitragliarsi.... chissà tra i due chi ebbe la meglio??.
Non videro la fine dello scontro ma capirono immediatamente, che la guerra stava raggiungendo anche quello sperduto e  a quei tempi ancora ignoto angolo di terra, dove una sparuta comunità di montanari cercava di sopravvivere tra funghi e castagne.
Ma purtroppo la guerra è sempre ben informata, conosce luoghi e persone di tutto il mondo.

Ancora increduli e spaventati rientrarono a casa.
Di lì a poco in maniera sempre più veloce violenta assurda crudele, la guerra avrebbe riservato una "parte" anche per quei luoghi e a quella povera gente...come se già non stessero combattendo la loro guerra, che a quei tempi si chiamava appunto per tutti….. sopravvivenza.
Mio Babbo ricevette la chiamata alle armi, ad un certo punto tutti gli uomini validi furono chiamati,(forese meglio dire.. obbligati) e fu assegnato ad un gruppo carristi a Siena.
Immaginatevi a quei tempi cosa significava riuscire a raggiungere Siena da Capanne.. è già lunghetto farlo adesso, figuratevi...allora.
Immaginatevi poi cosa poteva significare dover partire per la guerra per un giovane, per un giovane montanaro Garfagnino!!!.
Partì, anzi partirono Nello e Costantino i due abili arruolati del paese, due amici due quasi fratelli.

Nel frattempo i combattimenti nel resto d' ITALIA si facevano sempre più cruenti, le truppe tedesche subivano gravi perdite ed erano sempre più costretti a ripiegare, a ritirarsi.
Tutti i battaglioni a disposizione dell'esercito fascista alleato con la Germania, venivano in fretta e furia mandati al fronte, nello scellerato e assurdo tentativo di arginare l'avanzata degli alleati....di lì a poco, sarebbe toccato anche al gruppo carristi al quale furono destinati ed aggregati mio Babbo e il suo fraterno amico.
Da buoni Garfagnini...scarpe grosse e cervelli fini approfittando della prima...e…ultima licenza, decisero di darsela a gambe....disertarono.

Disertare non è mai stata cosa onorevole da parte di un soldato durante una guerra, ma chi aveva voluto quella guerra e soprattutto perchè..??..ebbero a chiedersi i due amici (e penso milioni di altri soldati Italiani)...loro se lo chiesero e si dettero subito una risposta............. SCAPPIAMO!!!.
Se raggiungere Siena da Capanne fu impresa difficile, immaginatevi il rientro e per giunta da disertori.
Con l'aiuto dell'allora Farmacista di Sillano ed il Parroco che allora rappresentavano insieme al
Maresciallo, (che "umanamente”...non ha mai saputo niente  riguardo ai due…”volatilizzati”) le massime autorità, riuscirono dopo mille peripezie a ritornare a casa.
Adesso però bisognava nascondersi, bisognava che nessuno (soprattutto le "spie "che per denaro e favori da parte delle autorità militari tedesche erano pronte a denunciare tutti), sapessero niente.
Furono nascosti sotto un pavimento ad Ospidaletto, un gruppo di case tra Capanne ed il Passo di Pradarena.
Fino a qui niente di strano, quanta gente era costretta a nascondersi a quei tempi....niente di strano tranne il fatto che quel gruppo di case era stato scelto per posizione strategica…dalle truppe tedesche, per stabilirvi un loro quartier generale!!.
Ma forse davvero, alle volte il posto più sicuro è proprio la tana del lupo!!.
Con mille stratagemmi e tra mille difficoltà mia nonna Adele e la Mamma di Costantino, le uniche a conoscenza di tale segreto, riuscirono per circa sei mesi a fare in modo che la loro esistenza da sepolti vivi rimanesse davvero un segreto.
Mio Nonno ed il padre dell'altro furono prelevati e deportati in un campo di lavoro in Germania, non vi furono altre ritorsioni nei confronti delle famiglie ma forse, si dimenticarono in quei giorni di essere tedeschi e fascisti...e meno male!!!.
Basti ricordare cosa fecero i tedeschi, durante la loro permanenza o durante la ritirata in quei luoghi,
uno per tutti S. Anna di Stazzema, che poi lontanissimo non era.
In territori così isolati per quei tempi, era ancor più semplice perpetrare quei crimini gratuiti dei quali parte dell’esercito nazista è stato tragicamente capace.

Lo zio Bati nel frattempo testava tutte le sue grotte (per chi ha letto l'altro racconto, amava molto evitare i tedeschi rifugiandosi in grotte di sua conoscenza)..e le trovava molto, ma molto accoglienti.
Periodi quindi di terrore di tensione, di incertezza di pericolo pericolo di essere scoperti, pericolo di essere…"venduti".
Loro sempre lì sotto, non potevano neppure alzarsi completamente tanto era basso il nascondiglio.
Per tenere impegnati i “crucchi” per distoglierli e frastornarli, quasi tutte le sere veniva organizzata una serata da ballo e venivano sistematicamente fatti ubriacare...funzionava allentata la vigilanza le madri potevano portare generi di conforto e sbrigare quelle operazioni di pulizia per dare un minimo di decenza a quel luogo dove erano “sepolti” i loro figli...funzionava e intanto, i giorni, anche se lentamente passavano e il fronte anche se lentamente…avanzava.

Ci furono momenti di cedimento, ti credo sepolto sotto un pavimento di tavole,...ma mio Babbo, tra i due quello più arguto, convinse l'amico che ogni volta sentiva di non potercela fare di mordere una statuetta di gesso raffigurante S.ANTONIO...e così fu.
Arrivò finalmente quel giorno in cui  milioni di Italiani ormai stremati ed OFFESI da un inutile conflitto bellico poterono finalmente gridare al mondo.....LIBERI…….LA GUERRA E' FINITA.
Una guerra che certamente nessuno del popolo Italiano avrebbe mai voluto intraprendere, figuriamoci una povera piccolissima comunità sperduta tra i monti della Garfagnana, che sopravviveva povero comunque felice, tra funghi e castagne.

Le due Mamme attesero ancora qualche giorno per prudenza, poi avuta la meravigliosa certezza che il pericolo era veramente passato aiutate da altri uomini del paese, si preoccuparono immediatamente di riportare alla luce i loro ragazzi.
Ridotti a larve umane bianchi malfermi sulle gambe (vista la posizione predominante che era quella di stare sdraiati), ma incredibilmente vivi.
Furono accolti in paese come due eroi tanta fu la felicità nel rivederli, molti pensavano ormai di non poterli mai più rivedere, come purtroppo successe a MILIONI di altri INNOCENTI ed ignari SOLDATI ITALIANI, che furono assurdamente mandati al massacro.
La statuetta di S.ANTONIO ormai era ridotta...all'osso, quante volte Costantino aveva avuto cedimenti, quanti morsi aveva dato al povero Santo e chissà che il povero Santo non li abbia protetti davvero….chissà!!!.
Anche Bati dopo un processo di convinzione molto più lungo, decise di lasciare le sue grotte....ma non buttò mai via....le chiavi…non si sa mai!!!.
Mio Nonno sopravvissuto alla prigionia, fece ritorno dopo un bel po' di tempo al paese (avevo ancora le lettere che la censura nazista permetteva di inviare o ricevere dal campo, con le effigi ed i simboli nazisti...non so più che fine abbiano fatto…. maledizione).

Mio Babbo Nello ha sempre avuto due grandi passioni: le sigarette ed i funghi...non si sa per cosa sia stato famoso, se per le une o per gli altri, forse per tutti e due!!.
Delle sigarette diceva: "se metto una dietro l'altra tutte le sigarette che ho fumato, coprono la distanza che c'è da Venturina al centro della Piazza Rossa a Mosca.....andata e ritorno"......bhe per i funghi...lasciamo perdere sarebbe un discorso troppo lungo, comunque avvalorabile ancora oggi da testimoni attendibili!!!.
Ad una sigaretta ed un fungo non avrebbe potuto resistere(infatti appena trovava un fungo accendeva una sigaretta, appena accendeva una sigaretta trovava un fungo) …per farlo stare un pò senza fumare e andare a funghi… CI VOLLERO I TEDESCHI!!.


Ho omesso date o particolari riferimenti storici, in quanto questo mio racconto si basa solo su semplici ricordi personali, di storie vere a me raccontate, la cui autenticità è garantita dal SENTIMENTO e dal RISPETTO che nutro per i personaggi narrati e che con grande SINCERITA' ed AFFETTO ho voluto ONORARE.                                                                                       (Pungitopo).

“La guerra è il massacro di persone che non si conoscono, per conto di persone che si conoscono ma non si massacrano”.       (Anonimo).






                     
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4 commenti:

alessandro ha detto...

cioa Stefano.anche mio padre mi hà raccontato le peripezie che hà dovuto passare dopo il ritorno dalla guerra in libia per non essere spedito in russia.ciao e continua a raccotare...

Unknown ha detto...

Furono tempi molto duri per tutti e non dobbiamo mai dimenticare.
Ciao Sandro, un saluto dagli admin.

scoiattolo ha detto...

Caro Stefano ho letto un altro dei tuoi scritti "ci vollero i tedeschi".
Mi viene da dire - sarebbe stato meglio non fossero mai venuti- ma non si può cambiare, ciò che è scritto nei libri di storia.Un racconto il tuo che per certi versi mi ha fatto venire in mente ciò che ci raccontava il nostro babbo, che era al fronte in Libia e che sulla nave che li portava in quel paese sconosciuto, veniva mandata la canzone più in voga di quel tempo
"Mamma son tanto felice....."
Canzone che ha cantato anche negli ultimi giorni di vita.

Unknown ha detto...

Vedi Scoiattolo in ogni racconto che tratta simili argomenti c'è sempre un filo conduttore....la paura, l'orrore la disperazione, ogni racconto narra di situazioni diverse ma sostanzialmente uguali, che hanno tragicamente accumunato milioni di povera gente..certo non fossero mai venuti!!
un salutone da stefano.